Giovanni Spampinato. L’Ora, 10-11 aprile 1969

Dalla “collaborazione” alla contestazione

Il difficile viaggio di una presa di coscienza

Dalla “collaborazione” alla contestazione

Gli studenti di Ragusa

RAGUSA, 10 apr. – Nelle scuole di Ragusa si è avvertita, da alcuni anni, la necessità della creazione di un organismo studentesco che permetta una presenza democratica all’interno dei vari istituti. Nel 1967 cominciarono a costituirsi i Comitati studenteschi che avrebbero dovuto essere gli organismi rappresentativi degli studenti nella scuola, ma che in realtà sono stati spesso strumento di controllo paternalistico da parte dei presidi, e si sono in genere limitati ad organizzare attività puramente ricreative.

Quest’anno, la presa di coscienza da parte di gruppi sempre più numerosi di studenti (in particolare, di quello che fa capo alla rivista giovanile “Dialogo”) della gravità della situazione della scuola italiana ha fatto sentire l’esigenza di superare i Comitati Studenteschi e il sistema puramente rappresentativo che falsifica il concetto di democrazia, e di creare un movimento che comprendesse, insieme agli studenti medi, gli universitari.

Il 3 gennaio il Comitato Studentesco indisse uno sciopero e una manifestazione contro il provveditore dott. Alessi, per il rifiuto di quest’ultimo di accogliere alcune richieste presentate dagli studenti.

Intanto si riuniva un gruppo di circa 30 studenti medi ed universitari, per analizzare la possibilità di collegare il movimento degli studenti medi con quello degli universitari.

Il 4 gennaio, un’affollata assemblea sancì la costituzione del Movimento Studentesco ragusano, e approvò una mozione in cui si denunziavano la selezione di classe della scuola italiana; la impostazione didattica fondata sull’autoritarismo e sull’affermazione dell’individuo, e che non permette il lavoro di gruppo; la permanenza di una cultura acritica e passiva dell’attuale società; la cultura descrittiva e astratta tipicamente borghese; il sistema del voto e del registro, che crea un interesse artificiale; i programmi, che impongono un ritmo che può essere seguito solo da chi è particolarmente dotato o, provenendo da famiglie borghesi, vive in un ambiente più favorevole; l ‘assenza nei programmi di quelle materie che promuoverebbero il sorgere dello spirito critico (come storia contemporanea, geografia economico-politica, sociologia, ecc.; la mancata soluzione di problemi peculiari nella nostra provincia (infrastrutture, studenti pendolari, ecc. ).

Il Movimento Studentesco si pone così come organo di effettiva presenza democratica degli studenti nella società, ponendosi il fine di analizzare i problemi della scuola, di individuarne le deficienze e di ricercare le forme di azione per realizzare nella scuola le modifiche che si ritengono opportune.

Il Movimento Studentesco ha operato a Ragusa in condizioni di notevole disagio, sottoposto all’attacco concentrico di molti presidi ed insegnanti, che temono che sfugga dalle loro mani il controllo esercitato attraverso i Comitati Studenteschi, e che avanzano l’idea di un movimento di soli studenti medi ; e della stampa locale, che ha tentato di farlo abortire lanciando le solite gratuite accuse di strumentalizzazione da parte dei “partiti estremisti”. Inoltre, all’uscita dai locali dell’ISES, in cui si svolgevano le riunioni e le assemblee, si notava spesso la presenza di agenti della polizia politica.

Si è lavorato e si continua a lavorare in questo clima di diffidenza e di intimidazione. L’obiettivo che ci si propone di raggiungere nel futuro più prossimo è la sensibilizzazione degli studenti, e su questo punto il M.S. ha ottenuto risultati apprezzabili, tenuto anche conto dell’ambiente particolarmente chiuso e conservatore in cui opera.

Uno degli strumenti· più validi a questo fine e’ la rivista “Dialogo”,  il cui ultimo numero ha raggiunto e superato la diffusione di mille copie.

TOM