Giovanni Spampinato. L'Ora 25-26 luglio 1969

Ragusa: la frutta più marcia

 RAGUSA, 25 lug. – Che i prezzi della frutta e della verdura siano saliti a livelli astronomici, non è una novità. Che ci siano commercianti che speculano in questo settore, non desta meraviglia in nessuno. Ma a Ragusa si è superato ogni limite, con l’apertura di quello che si può definire il ” nuovo fronte” della speculazione.

Nella nostra città, la merce non solo è offerta a prezzi assolutamente inaccessibili alla maggioranza della popolazione (il motivo, dicono i commercianti, va ricercato esclusivamente nella scarsa produzione della presente annata! ), ma la qualità del prodotto è scadentissima, in molti casi del tutto immangiabile. Le cassette, a un esame superficiale, si presentano bene; ma se si toglie il primo strato si scopre il prodotto marcio.

Del fatto si è finalmente accorta la commissione di vigilanza istituita dal prefetto Fedele, e nei giorni scorsi al mercato ortofrutticolo del capoluogo ibleo sono stati sequestrati sei quintali di frutta e verdura, giudicati incommestibili, già pronti per essere messi in vendita. Un provvedimento analogo è stato preso a Vittoria.

I commissionari, manco a dirlo, si sono indignati, e hanno decisodi attuare la serrata, affermando di non essere per niente responsabili della qualità della merce, in guanto sono appunto commissionari e non commercianti, e accusando il Comune e la Prefettura di non aver proceduto alla nomina della commissione di mercato nè del direttore della stessa.

Le giustificazioni addotte dai commissionari non lasciano per nulla convinti. La distinzione fra commercianti e commissionari risulta, nella fattispecie, alquanto capziosa, e, in ogni caso non ci sembra affatto onesto trattare. della merce “fingendo” di ignorare il reale contenuto delle cassette mimetizzate.

Però, è indubbio che esistono anche responsabilità, e non lievi, degli organi pubblici preposti al settore. L’intervento della Prefettura è stato finora poco deciso, e si è limitato ad una sporadica azione repressiva. Ben più energico, a quanto ci risulta, è stato l’intervento di altri prefetti, in altre province siciliane.

Il Comune, da parte sua, non ha ancora provveduto a promuovere la regolamentazione del settore, con interventi che valgano a risolvere la pesante situazione.

Intanto, la serrata è stata revocata dai commissionari, che hanno aderito ad un invito in tal senso, rivolto dal Sindaco e dall’assessore alla Industria e Commercio.

TOM