Giovanni Spampinato. L'Ora, 10-11 ottobre 1969

Ragusa i campi hanno sete

RAGUSA, 10 ott. – La drammatica situazione di carenza di risorse idriche che affligge le provincie della fascia meridionale dell’Isola, e che, oltre al disagio che provoca nelle città, dove l’erogazione è ormai in genere ridotta a pochissime ore giornaliere, ha determinato una vasta crisi di cui risentono pesantemente tanto l’industria quanto l’agricoltura, ha provocato in questi giorni una serie di iniziative e di prese di posizione di amministrazioni comunali, partiti politici, sindacati e organizzazioni di categoria il cui esito, se non ci si limiterà alle solite vaghe e accademiche enunciazioni di buoni propositi, potrebbe essere l’avvio, una volta per tutte, alla soluzione del grave problema.

La situazione è precipitata dopo il recente intervento dell’ENI, con cui si voleva che il prefetto di Ragusa, nonostante l’opposizione dell’Amministrazione Comunale di Comiso, firmasse il decreto con cui in pratica si concedevano all’ ANIC le acque dei pozzi del Ragusano.

Fra le prese di posizione, si registra ora una interpellanza al Presidente della Regione, firmato dagli on.li Cagnes, Carfì, Scaturro, Giannone, Carosia e Attardi del PCI, in cui, dopo aver denunciato la drammatica situazione idrica esistente nelle provincie di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa, chiedono “quali siano gli orientamenti certi e definitivi del Governo per quanto riguarda la realizzazione degli impianti di desalinizzazione, che potrebbero aiutare a superare  alcune innaturali antinomie fra città-industria-campagna e quali altri provvedimenti ed iniziative intenda prendere per dare soluzioni positive ed irrinviabili a tali drammatiche situazioni che interessano, nelle tre provincie, centinaia di migliaia di cittadini” e “altresì se non crede necessariamente urgente la convocazione degli Enti Locali, delle organizzazioni sindacali e contadine delle provincie di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa per, contestualmente, definire i tempi di costruzione degli impianti di desalinizzazione necessari, un piano coordinato di intervento pubblico di ricerca, mobilitazione e  razionalizzazione dei giacimenti acquiferi rinvenuti e da rinvenire assieme ad un piano coordinato di irrigazione delle campagne e di approvvigionamento idrico delle città, definito nei modi di gestione che, a nostro avviso, devono essere pubblici e democratici” .

TOM

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *