Giovanni Spampinato. L’Ora, 15 gennaio 1970

Piani regolatori: I Comuni del Ragusano se ne sono dimenticati

RAGUSA, 15 gen – Sulla scia del clamore suscitato dalla circolare-bomba inviata 1’8 gennaio dal Presidente della Commissione Provinciale di Controllo, avvocato Andrea Agnello, a tutti i Comuni della Provincia, in cui si denunciava il mancato rispetto da parte degli stessi Comuni dei termini di presentazione dei Programmi di Fabbricazione e (per i 5 Comuni più grossi) dei Piani Regolatori Generali, e si preannunciava il Parere negativo che la stessa Commissione Provinciale di Controllo avrebbe dato nel caso fossero ancora chieste ulteriori proroghe, si torna a parlare della eventualità di una prossima convocazione del Consiglio Comunale del capoluogo.

Il Comune di Ragusa risulta infatti il principale inadempiente per quanto riguarda la legge urbanistica, avendo rinviato sine die l’approntamento del Piano Regolatore per preparare l’inutile Programma di Fabbricazione, che ritarderà anziché accelerare la soluzione del problema. La scialba e scandalosa riunione del 22 dicembre ha lasciato ancora una volta esattamente al punto di prima questo e l’altro grosso problema, quello del bilancio, i quali, benché all’ordine del giorno, non sono stati nemmeno discussi. La Giunta sembra non aver alcuna intenzione di riscattare in quest’ultimo scorcio di amministrazione il pietoso andazzo in cui si è trascinata in questi quattro anni. E la crisi è così profonda. che perfino un foglio catanese, che ha sempre mostrato “affettuosa” comprensione verso il sindaco e la giunta ne prende oggi coscienza, attaccando con insolito sarcasmo la giunta latitante dei medici-assessori (ad onor del vero in questa giunta fantasma, sintomaticamente, i veterinari superano in numero i medici).

Il dilemma che si ripropone oggi è ancora lo stesso: quando si riunirà il Consiglio Comunale? E cosa verrà a raccontare questa volta il sindaco a proposito del Piano regolatore e del bilancio? Ma la faccenda non riguarda soltanto il capoluogo in quanto tutte le Amministrazioni comunali della Provincia di Ragusa sono largamente inadempienti per quanto riguarda il rispetto dei termini di presentazione degli strumenti operativi previsti dalla legge urbanistica, cioè dei Programmi di Fabbricazione per i Comuni più grossi (Ragusa, Modica, Vittoria, Comiso, Scicli) del Piano Regolatore Generale. Si sono praticamente poste fuori legge, e rischiano di vedere arrivare un funzionario dell’Assessorato Regionale allo Sviluppo Economico per sostituirle nell’applicazione della legge (con quanto guadagno in fiducia e credibilità presso gli elettori e giovamento per le istituzioni democratiche e facile immaginare).

Tra l’altro, in mancanza di Programmi di Fabbricazione e di Piani Regolatori, si rischia la totale paralisi edilizia, con conseguenze disastrose per le migliaia di lavoratori del settore, che si troverebbero disoccupati.

La denuncia non è nuova, ma questa volta è venuta da fonte autorevolissima e assolutamente insospettabile. In data 8 gennaio, l’avvocato Agnello ha infatti inviato una circolare a tutti i Comuni della Provincia di Ragusa per richiamare per l’ennesima volta l’attenzione delle Amministrazioni sulla irregolarità della posizione in cui si sono messe non apportando nei termini previsti dalla legge i Programmi di Fabbricazione e i Piani Regolatori Generali.

L’avv. Agnello ha tenuto a rilevare come abbia sentito il dovere di compiere questo atto clamoroso e, per la pubblicità che se ne sta dando, senza precedenti, anche per la responsabilità verso i cittadini derivantegli dal carattere elettivo della sua magistratura e per la necessità di evitare la confusione che si fa, nell’opinione pubblica e negli stessi Consigli Comunali, per quanto riguarda i Programmi di Fabbricazione e i Piani Regolatori.

Nessuno dei 12 Comuni è a posto con la legge. Ma c’è di più: nei Comuni più grossi, inspiegabilmente, si è dilazionato, l’approntamento del P.R.G. per volgere l’attenzione dei tecnici alla preparazione di Programmi di Fabbricazione che, oltre al comportare un ingiustificato aumento di spesa, non risolvono affatto il problema, ma lo aggravano, ritardandone la soluzione. Infatti il P.F. non sostituisce il P.R.G., che dovrà essere approntato in ogni caso; non è vincolante, e non consente quindi nemmeno espropriazioni per pubblica utilità; i privati che vorranno costruire in base ad esso si troveranno a sostenere tutte le spese per le opere urbanistiche primarie e secondarie (strade, fogne, acqua, elettricità, ecc.); non sarà possibile porre vincoli di alcun genere (paesaggistici, verde pubblico, ecc.).

Le Amministrazioni comunali (con in testa quella del capoluogo) si trincerano dietro il pretesto che l’approvazione del P.R. richiede un “iter” più lungo. Ma che si tratta appunto di un pretesto sta a dimostrarlo l’esperienza di qualche Comune della provincia: l’iter è praticamente lo stesso, e inoltre, una volta presentato il P. R., si può cominciare a costruire, senza attendere che sia approvato (cosa che non è possibile col Programma di fabbricazione).

Ci si trova di fronte all’insipienza e all’incapacità degli amministratori di guardare oltre il proprio naso, o la ragione va ricercata nel desiderio di non accontentare nessuno per non scontentare alcuni? Adottare un Piano Regolatore significa fare una importante scelta politica, da cui dipende l’armonico sviluppo urbanistico dei Comuni, e fare una scelta significa in questo caso sacrificare degli interessi particolari a quelli dell’intera comunità. Ma quando l’unica preoccupazione è quella di conservare intatto il proprio elettorato le scelte non si fanno e ci si adagia sulla “ordinaria amministrazione”, cioè sull’immobilismo.

Nei prossimi giorni si riuniranno anche i Consigli Comunali di vari paesi della Provincia. Si vedrà se i sindaci e le giunte, alla luce di questa inattesa “bomba”, avranno il coraggio di riparlare della priorità dei Programmi di Fabbricazione sui Piani Regolatori e di dilazionare ancora i termini di presentazione. La nota del presidente della C.P.C. conclude con un chiaro avvertimento: “scaduti i termini (già dilazionati!) per l’adozione delle delibere relative agli adempimenti connessi alla definitiva approvazione del P.R.G., questa C.P.C. non mancherà di segnalare al competente Assessore…”.

CAT