Giovanni Spampinato. L 'Ora, 21 febbraio 1972

Ragusa: Vivace dibattito sui problemi della biblioteca

Ragusa, 20 feb – Dibattito interessante e vivacissimo, al salone della Camera di Commercio di Ragusa. Tema: ” Biblioteca civica Giovanni Verga: una biblioteca nuova per una società più democratica”.

L’iniziativa dell’incontro è stata presa in collaborazione col locale Centro di Servizi Culturali ISES, dai giovani del gruppo spontaneo “Dialogo”, per continuare un discorso sulla politica culturale fatta a Ragusa dalle Amministrazioni locali, discorso iniziato qualche tempo fa con la pubblicazione di un lungo documento sulla situazione della biblioteca, ricchissimo di dati e cifre, frutto di un’accurata inchiesta sull’argomento.

La tavola rotonda (relatori la dottoressa Giovanna Guastella, direttrice della Biblioteca, il rag. Rosario Licitra, assessore comunale alla P.I., l’universitario Alberto Spampinato, rappresentante di “Dialogo”, il dott. Andrea Cavadi, soprintendente bibliografico per la Sicilia orientale, e il dott. Paolo Terni, consulente del Formez) ha confermato l’urgenza e l’insostituibilità di una iniziativa della base e l’importanza del momento democratico assembleare nella determinazione delle scelte politiche, in qualsiasi settore.

Perché il discorso sulla cultura, come ha subito tenuto a precisare Spampinato, non può non essere politico. L’ignoranza (come era efficacemente esemplato in una simpatica vignetta esposta nel salone) è una “prigione invisibile”, un oggettivo strumento di oppressione. E dall’ampia ed approfondita disamina del rap presentante di “Dialogo” sono emerse l’incapacità e la cecità politica del Comune e dell’Amministrazione Provinciale, che hanno sempre preferito fare le scelte più facili e più redditizie in termini clientelari ed elettoralistici, trincerandosi dietro la scusa della mancanza di fondi. E’ inconcepibile, ha affermato Spampinato, il governo “democratico” di un popolo ignorante, incapace di distinguere la propria libertà dalla pro pria schiavitù.

E qui si è inserita una sintetica, essenziale analisi d ella realtà locale. La realtà ragusana, ha affermato Spampinato, può essere definita “preistorica”: una realtà in cui non si è ancora acquisito il giusto concetto di cultura, che non è bagaglio di cognizioni libresche, né tanto meno indottrinamento. “Cultura dovrebbe significare per tutti insieme di cognizioni e di notizie che diano all’uomo la consapevolezza dei propri problemi e la visione chiara di ciò che si intende fare per risolverli”.

Cosa fanno per cambiare questa desolante realtà il Comune e la Provincia? Stanziano cifre irrisorie per la Biblioteca, tanto più scandalose se confrontate con quelle dedicate allo sport-spettacolo. Così,

mentre alla biblioteca, in media, vengono ” elargite” dal Comune 800.000 lire l’anno, lo stesso Comune dà alla locale squadra di calcio fino a 15 milioni annui di contributi. Stesso discorso vale per la Provincia.

La relazione è stata troppo ampia ed articolata perché in questa sede se ne possano riassumere tutti i problemi· sollevati. Ma, tra questi, uno vogliamo ricordarlo, perché estremamente significativo: quello dei nuovi locali, di cui L’Ora si è ampiamente e ripetutamente occupata.

La Cassa per il Mezzogiorno ha chiesto al Comune di Ragusa l’indicazione (nessun impegno di spesa, quindi!) di un’area di almeno 2.000 mq. in posizione centrale, su cui edificare la nuova biblioteca, che diventerebbe in tal modo un vero e proprio “centro polivalente di servizi culturali”. Il Comune, dopo varie sollecitazioni, ha indicato prima due aree di circa 700 mq., poi altre due, più grandi ma sempre al di sotto dei 2.000 mg. richiesti, rischiando in tal modo di veder sfumare la possibilità che gli si offre.

Alla relazione del rappresentante di “Dialogo” (lo avevano preceduto, nell’ordine, la direttrice della biblioteca che, dopo aver riaffermato la funzione insostituibile del libro e delle biblioteche pubbliche, ha d etto che, se molto è stato fatto, è pochissimo, quasi niente, di fronte alle necessità attuali e alla accresciuta richiesta culturale; e l’Assessore alla P.I., che ha elencato le cifre, risapute e nient’affatto consolanti, sull’aumento del numero dei volumi – che oggi sono 25.350, mentre, per una Cittadina come Ragusa, dovrebbero essere almeno 60.000 – e sugli stanziamenti) è seguito un violento, sproporzionato, “terroristico” attacco del dottor Cavadi che dimostrando un grossolano disprezzo alle iniziative democratiche di base, ha contestato la validità dell’assemblea, affermando che, se avesse saputo che quegli “scalmanati” volevano parlare in termini così crudi, non sarebbe venuto. Ha quindi invitato tutti alla “calma”.

Il dottor Terni, dopo aver rilevato come il problema non è solo locale, ma investe tutta la politica culturale nazionale, portata avanti non facendo delle scelte e promuovendo la nascita e il potenziamento di colossali veicoli di rincretinimento generale (esempio tipico la TV) e dando la preferenza ad un malinteso senso dello svago, ha dato atto ai giovani di ” Dialogo” della loro importantissima funzione di valida difesa di una opinione pubblica le cui esigenze sono sostanzialmente ignorate dagli amministratori. “L’iniziativa di questa sera è importantissima – ha detto Terni – ed è forse il primo caso in Italia di una spinta dal basso per la determinazione di una politica culturale”.

E’ quindi seguito il dibattito. Quasi tutti gli intervenuti si sono detti sostanzialmente d’accordo con le tesi sostenute da “Dialogo” manifestando una insospettata maturità e disponibilità al discorso democratico.

Solo il sindaco, prof. Pisana, ha contestato (senza convincere nessuno) il discorso sostenuto da “Dialogo”, pur ammettendo che “poco, pochissimo è stato fatto, ma è il massimo che si poteva fare”.

In conclusione, il dottor Cavadi, pur continuando a contestare l’assemblea, ha promesso l’invio di un milione e mezzo di lire in libri se i giovani di “Dialogo” gli faranno avere, entro una settimana, un elenco. “Dialogo” ha preso atto della promessa, riaffermando però che non è con la politica degli zuccherini che si risolvono i problemi.