Giovanni Spampinato. L 'Ora, 12 giugno 1972

I problemi della campagna al convegno dell’Alleanza

RAGUSA, 12 giu – Nel Salone della Camera di Commercio di Ragusa si è tenuto ieri il convegno regionale dell’Alleanza Coltivatori Siciliani sulla applicazione delle tabelle sull’equo canone in base alla nuova legge sull’affitto.

Il delicato momento politico che il Paese sta attraversando vede di nuovo i problemi dell’agricoltura al centro dell’attenzione.

La legge di riforma dell’affitto è il bersaglio di una feroce e sottile campagna (il 21 giugno la Corte Costituzionale deciderà sulla eccezione di incostituzionalità sollevata per l’art. 1 della legge, che prevede che i canoni siano determinati in base al reddito dominicale dell’azienda e pagati esclusivamente in denaro). Intanto è in corso la contrattazione per la determinazione e l’applicazione delle tabelle in base a cui pagare il canone; è aperta la lotta per trasformare i contratti di affitto, quelli di colonia e mezzadria; si lotta anche per le migliorie sui fondi, per i finanziamenti e i contributi a coldiretti, per la concessione in affitto di terre incolte di proprietà di agrari assenteisti.

Questi obiettivi sono stati ampiamente illustrati nella relazione tenuta da Salvatore Amico, vice presidente regionale dell’Alleanza.

Introducendo i lavori, l’onorevole Girolamo Scaturro aveva rilevato come ad oltre un mese dalle elezioni l’Italia non ha ancora un governo che goda della fiducia del Parlamento. Occorre che al più presto si dia l’avvio alle riforme che sono nelle aspirazioni dei ceti popolari.

I contadini, come gli operai, ha aggiunto Scaturro, ricordando le provocatorie dichiarazioni di Almirante, hanno forze sufficienti per respingere qualsiasi violenza fascista. Amico, dopo aver riconfermato le scelte di fondo dell’Alleanza, ha posto l’esigenza di una svolta radicale nella politica economica del nostro paese, alternativa finora portata avanti a tutto favore dei monopoli.

I punti programmatici fondamentali sono il passaggio della proprietà della terra a chi la lavora, un programma di irrigazione, costruzione di impianti di conservazione, strade, ecc., la riduzione dei prezzi dei prodotti industriali necessari all’agricoltura.

Rievocate le lotte che i contadini hanno sostenuto nel dopoguerra a Ragusa e in tutto il Mezzogiorno, Amico ha rilevato gli aspetti nuovi che presenta la legge sull’affitto. Oltre un miliardo e mezzo di lire sono state sottratte alla rendita parassitaria. È finita la soggezione feudale che si manifestava sino a pochi mesi fa con le regalie in natura.

LItalia è l’ultimo dei paesi del MEC a trasformare la legislazione sull’affitto. La legge sull’affitto è arrivata tardi. Adesso occorre estenderla alle aziende in cui ci sono contratti di colonia a mezzadria. Amico ha quindi ricordato le scadenze da noi accennate in apertura.

Nel corso del dibattito che è seguito, hanno preso la parola Mario Strano, presidente dell’Alleanza di Siracusa, Giuseppe Giannone di Ragusa, Pietro Quacci di Enna, l’avv. Cosimo Daura, di Palemo, Enrico Piccione di Trapani, Giuseppe Ragusa di Catania.

Un significativo saluto è stato portato dal giovane coltivatore diretto Vincenzo Scrofani, presidente dei giovani della Coldiretti, che ha riaffermato l’intenzione dei coltivatori diretti di lottare uniti.

A conclusione dei lavori, il sen. Angelo Compagnoni, vicepresidente nazionale dell’Alleanza, ha ricordato che la legge sull’affitto è stata frutto di una larga mobilitazione di massa.

Il problema della costituzionalità della legge è politico, e non giuridico. E la decisione della Corte Costituzionale del 21 prossimo sarà politica, e non giuridica.

CAT