Aldo Cazzullo. Giugno 2009

Credo che Alberto abbia vissuto la vita destinata a Giovanni

Non ho mai conosciuto Giovanni Spampinato, e me ne rammarico. Ne ho soltanto letto. Ho conosciuto bene però suo fratello, Alberto. E ho quasi l’impressione che Alberto Spampinato abbia vissuto la vita destinata a suo fratello. Si è innestato sul suo tronco, ereditandone il mestiere, gli affetti, la lezione morale. E si è battuto, anche quando nessuno o quasi gli prestava ascolto, per farlo vivere ancora, nella memoria. In un paese e in un mestiere dove sembrano emergere solo i “personaggi”, questo libro ci affida invece una persona vera, assassinata e ricostruita pezzo a pezzo, attraverso il suo lavoro, il ricordo di chi l’ha amata, e le responsabilità di chi l’ha spenta.