Vincenzo Consolo. Giugno 2009

Fu vittima di quel fascismo carsico che periodicamente riemerge

 In Sicilia l’impegno civile dei giornalisti è stato pagato con una strage di cronisti. Otto morti dal Dopoguerra. Dopo Cosimo Cristina e Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato fu il terzo cronista del giornale L’Ora ad essere eliminato. Scriveva, Spampinato, dei rapporti, nel Ragusano, tra i fascisti e la malavita organizzata. Gli assassinati de L’Ora, un giornale di frontiera che per primo, e da solo, si è occupato dei legami fra mafia e politica, subendo, nella sua sede palermitana, un attentato con bombe. Di mafia e potere politico si occupava L’Ora, ma anche di quel fascismo carsico che di tempo in tempo riemerge, come oggi in questa Italia governata da Berlusconi. Quell’ “eterno fascismo italiano”, di cui ha scritto Carlo Levi, contro cui si scontrò Giovanni Spampinato nella sua ricerca di verità, pagando con la vita. La sua storia è simile a quella di tanti altri cronisti, scrittori, magistrati, umili servitori dello Stato uccisi per il loro senso del dovere civile e della dignità umana.