Paolo Di Stefano. Corriere della Sera

Era un ragazzo che voleva scrivere semplicemente la verità

Era un ragazzo, non desiderava diventare un eroe, voleva semplicemente cercare la verità e scriverla. Giovanni Spampinato non era un ingenuo, ma a 25 anni non immaginava che la verità potesse costare la vita. Neanche i suoi genitori, suo fratello e la sua fidanzata potevano immaginarlo, a Ragusa, nella Provincia Babba che ancora non conosceva la criminalità e la mafia. Dietro le spesse lenti da miope, i suoi occhi avevano già letto Marx e studiato Gramsci, ma soprattutto esaminavano l’inquietante realtà di quei primi anni Settanta. Sognava di andare fino in fondo in una storiaccia tra delinquenza comune e oscure complicità politiche. L’Italia, si sa, non è mai stato un paese per giovani coraggiosi.Non lo era ieri, non lo è oggi.

Corriere della Sera 1 giugno 2008

Il figlio del giudice e due pistole per uccidere il giornalista curioso

L’avevano messo in guardia. Il paradosso è che continuò a cercare la causa di quella che sarebbe stata la sua fine. E c’era arrivato molto vicino. Così, la sua si limita ad essere la storia di una morte annunciata dovuta a cause che, a distanza di 35 anni, rimangono ignote o quasi.

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