Etrio Fidora, ex direttore de L'Ora

Dicono ancora “fu colpa del giornale” e altre frasi inaccettabili

Trieste, febbraio 2010 – Una sera un giornalista viene ucciso a colpi di pistola si sa da chi, e anche perché, e dopo trent’anni spunta un magistrato di quella stessa città (Ragusa) a dichiarare che alla fin fine, di fatto, colpevole dell’evento sarebbe stato il giornale per cui quel cronista lavorava – il quotidiano “L’Ora” di Palermo – il quale si desume lo avrebbe… come si dice, in questi casi? istigato potrebbe essere il termine giusto? (…) Ma insomma, cosa stava facendo quel giornalista se non il mestiere che ai giornalisti appartiene? Cercare cioè di documentare e raccontare quel che la gente non sa e invece dovrebbe sapere su quanto di losco e delinquenziale accade fra le pieghe di una parte connivente di società.

Non si tratta forse di indagini che costituiscono parallela ed anzi primaria competenza anche appunto delle Procure della Repubblica? Sarebbe come dire che è colpa dell’Antimafia se Falcone e Borsellino sono saltati in aria. Quel giornale ne ha avuto altri due, di cronisti uccisi, in quegli anni, e una bomba sopra la sua tipografia, e direttori che camminavano con la scorta di polizia. Avrebbe per questo dovuto fare inchieste solo sui prezzi delle melanzane al minuto o sugli amorazzi dei giocatori di calcio, sì che nessuno dei suoi redattori potesse trovarsi minacciato per quel che veniva scoprendo e annotando sul proprio taccuino? Ci sono, gli “inviati di guerra” anche oggi in vari posti del mondo, purtroppo, e anche noi de “L’Ora” inviati di guerra in un certo senso allora eravamo. (…) 

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