Hanno opposto il segreto professionale

Ferrara: intimidazione giudiziaria a cronisti che non rivelano le fonti

Ferrara, 27 mag 2011 – I cronisti giudiziari de “la Nuova Ferrara ” e “Resto del Carlino” sono stati ascoltati come testimoni in merito ad una presunta fuga di notizie sui casi che riguardano la procura di Ferrara e il procuratore capo Rosario Minna nell’ambito di procedimenti pendenti al Csm che lo riguardano personalmente. Di fronte alla richiesta di svelare le proprie fonti, i giornalisti hanno opposto il segreto professionale.

Ad avviso di Sindacato e Ordine l’indagine aperta dal procuratore Minna,  rappresenta una intimidazione nei confronti di giornalisti che hanno svolto doverosamente e seriamente il proprio lavoro, e manifesta una palese violazione del diritto di cronaca e di informare la cittadinanza ferrarese di una situazione di estremo disagio in cui si trova l’ufficio giudiziario più importante della città. Da tempo, riferiscono i cronisti, i rapporti con le fonti giudiziarie si sono sempre più deteriorati se non azzerati, portando i cronisti all’impossibilità di svolgere il proprio ruolo di  informatori senza condizionamenti e nel solo interesse di una opinione pubblica che ha il diritto di conoscere i fatti.

Sindacato e Ordine hanno auspicato che vengano ristabilite al più presto relazioni non conflittuali e per questo si rendono disponibili ad aprire un confronto sereno con tutti gli organi giudiziari ed inquirenti. L’Assostampa di Ferrara insieme all’Assostampa e all’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna hanno espresso ampia solidarietà ai cronisti giudiziari de “ la Nuova Ferrara ” e del “Resto del Carlino” oggetto della “sorprendente” indagine giudiziaria.