Giovanni chiede aiuto a Paese Sera e scrive a Angela Fais /2

“E’ come camminare su un campo minato”
Lettera datata Ragusa, 11 marzo 1972

Cara Angela*,

eccoci a noi. Ti dico subito di cosa ho bisogno e così poi possiamo passare ad altro. Compagni di Siracusa mi hanno fatto notare che il Quintavalle che è qui a Ragusa era forse implicato nel crack finanziario di Valerio Borghese. Ora penso che per voi a Roma non dovrebbe essere difficile avere sue notizie. Lui ha affermato che nella capitale faceva il professore di disegno o pittura in un istituto artistico (è riuscito a “‘mpicari” qualche quadro anche qui). Ha un paio di figli, o forse più.

Mi hanno detto di svolgere indagini qui e a Vittoria, perché forse è nativo delle nostre parti (lui afferma di essere marchigiano, forse di Ancona). Se so altre notizie (dati anagrafici, ecc.) ti telefono senza dare troppo nell’orecchio. Qui a Ragusa e Siracusa, i fascisti sono irritati e preoccupati. Cilia ha fatto cenno a una querela che suoi camerati avrebbero intenzione di fare perché ho detto che sono vicini ai trafficanti di droga.

Una querela l’ha presentata il giudice Campria, per il caso Tumino (perché ho scritto che il figlio di un magistrato era sotto torchio). Come vedi va tutto bene. Con Giacomo si lavora alla perfezione, certo resta sempre il problema economico, il lavoro mi assorbe molto e rende poco. Ieri Nino G. mi ha accennato alla possibilità di una mia utilizzazione a Catania, sempre come collaboratore. Dovremmo parlarne con più precisione. Certo che, in un modo o nell’altro, debbo trovare una sistemazione che mi consenta un minimo di indipendenza economica. E questo, stando a Ragusa, non credo sia possibile. Tra l’altro, ho la ragazza che studia a Roma, e il fatto di vederci solo nelle feste crea problemi. Comunque, non so proprio cosa farò.

In questi ultimi tempi, grazie al continuo impegno, sono piuttosto su di morale, ma a volte per lunghi periodi mi sento intrappolato e non vedo prospettive. Ti scrivo queste cose anche perché tu mi hai spinto a farlo. E, dato che ci sono, ti chiedo un consiglio: secondo te cosa mi conviene fare, stare a Ragusa, andare a Catania o venire a Roma? Ma a Roma non saprei proprio cosa fare. Tu che dici?

Cara Angela, torniamo al lavoro. Forse mi sono buttato troppo a corpo morto su questa faccenda e può essere rischioso, perché è come camminare su un campo minato. Però credo che ne valga la pena perchè qualcosa sotto c’è e di non poco conto. E allora, tanto vale andare a fondo, per evitare di essere presi alla sprovvista.

A Roma come ti trovi? L’ultima volta che ci siamo visti a Palermo eri molto contenta di questo trasferimento. Contaci pure, se vengo a Roma ci sentiamo e ci vediamo e potremo parlare un po’. Dovrei iscrivermi all’albo, ma nessuno ancora mi ha saputo dire esattamente cosa debbo fare. Ciao

Giovanni Spampinato – Ragusa

Ultimora: Quintavalle è stato interrogato in relazione al caso Tumino. Sempre più emozionante!

*questa lettera è indirizzata ad Angela Fais, segretaria di redazione di Paese Sera, a Roma.

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