Sabato 25 giugno 2011 a Ragusa Ibla, alle ore 10 presso il Teatro Donnafugata, in Corso 25 Aprile, si svolgerà una Giornata di Studio su Cesare Zipelli, scomparso due ani fa all’età di novant’anni. L’iniziativa è stata promossa dalla sezione di Ragusa di Italia Nostra, per ricordare la multiforme personalità di Zipelli, che fu ingegnere, dirigente industriale e insieme umanista, collezionista d’arte, protagonista della vita politica e sociale di Ragusa per oltre cinquant’anni, e da ultimo il generoso donatore delle sue preziose collezioni a varie istituzioni allo scopo di mantenerne l’unità e consentirne una fruizione pubblica. Al convegno, le autorità cittadine e il Vescovo Paolo Urso porteranno un saluto. Fra gli altri prenderanno la parola la professoressa Grazia Dormiente e il giornalista Alberto Spampinato.
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NO ‘NDRANGHETA, com’è nata la manifestazione del 25 settembre a Reggio Calabria
di Alberto Spampinato*
Proprio un bel pugno nello stomaco. E qual è stata la reazione? All’inizio i sindacati ed altri possibili compagni di strada non l’hanno presa bene. C’è stata qualche reazione risentita, poi però, quando ci si è messi attorno a un tavolo, Matteo Cosenza ha spiegato qual è la sua obiezione principale: che le attestazioni di solidarietà, fredde e ripetitive, non hanno più efficacia, servono a qualcuno per mettersi la coscienza a posto e offrono una passerella di visibilità agli esponenti politici e delle istituzioni locali.
Mi chiedo come ha fatto Matteo Cosenza a sfuggire al rogo a cui vengono trascinati di solito i giornalisti petulanti, e a trascinare tanti indecisi. Forse il punto di forza del suo appello è il tempismo con cui è stato lanciato in un momento di grave disorientamento. Un altro punto di forza a me pare la credibilità
Ma una notazione possiamo farla: quella manifestazione, non dobbiamo dimenticarlo, ha ridato fiato e speranza a un popolo sfiancato dalle delusioni e sfiduciato, a cittadini convinti che ormai, con la televisione che detta legge, non fosse più possibile una così ampia mobilitazione a sostegno di grandi battaglie di civiltà. Quella manifestazione rimane perciò una pietra miliare. E non dobbiamo dimenticare che ha dato il via ad una campagna coronata da successo, perché alla fine il ddl sulle intercettazioni, che conteneva odiose norme liberticide, dopo tanti roboanti proclami dei suoi sostenitori, è finito sul binario morto, come volevamo noi, come ha certificato il presidente Giorgio Napolitano. Se è stato accantonato, molto dobbiamo a quella mobilitazione del 3 ottobre e alle iniziative che ne hanno seguito la scia: “Rai per una notte” di Michele Santoro, che radunò una folla immensa a Bologna ed fu rilanciata da una miriade di tv locali, il talk show itinerante di Giovanni Floris, la notte bianca di Conselice, e via elencando.
In un certo senso anche la manifestazione del 25 settembre prossimo, che richiamerà in piazza cittadini esigenti, affamati di diritti, di libertà e di giustizia, è nata su quella scia.
* Consigliere della FNSI, direttore di Ossigeno per l’informazione
Zipelli, l’ingegnere che collezionava musei e ricordi
Sabato 13 giugno 2009, all’età di novant’anni, è scomparso a Ragusa l’ingegnere Cesare Zipelli, direttore storico dello stabilimento ABCD dal 1951 al 1964, protagonista delle battaglie per la difesa del patrimonio storico artistico e architettonico della comunità iblea, grande collezionista di opere d’arte e mecenate. Lo ricordiamo con queste parole di Alberto Spampinato, quirinalista dell’Agenzia Ansa, che negli ultimi mesi ha raccolto in una intervista-fiume le memorie di Zipelli e sta realizzando un libro e un documentario sulla entusiasmante fase dell’industrializzazione di Ragusa del Dopoguerra. Una stagione , di cui Zipelli fu protagonista, che va dalla ristrutturazione dalle cave di asfalto, alla costruzione del cementificio, alla scoperta del petrolio, alla realizzazione di una delle prime fabbriche italiane di plastica. E’ la stagione della prima industrializzazione, dalla quale nacque una classe imprenditoriale locale e dalla quale scaturì indirettamente la vera rivoluzione produttiva del ragusano: quella delle serre.
Foggia. Il procuratore: Qui la mafia c’è ma non si vede
FOGGIA, 18 Feb 2010 – “Non abbiate paura di porvi dei dubbi, non abbiate vergogna delle vostre domande. Se vi dicono che nella vostra città non c’è la mafia, non credeteci. Perché forse c’è qualcuno che vuole che si dica così.” Tra legalità e informazione, mafia e libertà, s’inserisce la lezione del giornalista Alberto Spampinato, in un incontro con gli studenti dell’istituto tecnico B. Pascal di Foggia, avvenuta la mattina di giovedì 18 febbraio. Alla Conferenza sulla legalità, organizzata a moderata dal professor Raffaele Identi, ha preso parte oltre al dirigente della Polizia Antonio Caricato, anche il procuratore della Repubblica, Vincenzo Russo.