A Ragusa il giornalismo di Giovanni, quello dell’Ora, era inconcepibile

Questo brano è tratto dall’ intervento pronunciato il 7 nov 2002 a Ragusa durante la presentazione del libro del direttore storico del giornale L’Ora, Vittorio Nisticò: “Accadde in Sicilia. Gli anni ruggenti dell’Ora”, Sellerio Editore

Ragusa, 7 novembre 2002 – Il caso di Giovanni Spampinato si intreccia con la storia di un giornale che praticava un giornalismo d’inchiesta, e soprattutto di denuncia, con caratteri assolutamente originali. In un’epoca in cui l’informazione politica era fatta per millecinquecento lettori (come acutamente spiegava in un saggio  Enzo Forcella) e i giornali si rivolgevano comunque a un’élite, a Palermo c’era un piccolo giornale che parlava con il linguaggio e la concretezza dei fatti. Nel lavoro di quella redazione si potevano riconoscere tanti altri caratteri che le davano un’identità molto forte: una tensione ideale, una visione etica del proprio ruolo, perfino una funzione pedagogica, come l’ha definita Michele Perriera.

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E’ morto Vittorio Nisticò

Questo intervento è stato pronunciato lunedì 1 marzo 2010 a Palermo a Palazzo Steri nel corso della giornata di studi promossa da: Istituto Gramsci siciliano;  Ordine dei giornalisti di Sicilia; Università degli Studi di Palermo; Biblioteca centrale della Regione siciliana. L’intervento sarà pubblicato in un volume insieme agli altri interventi

Ho avuto la fortuna di conoscere da  vicino Vittorio Nisticò. L’ho incontrato la prima volta quando dirigeva L’Ora ed io ero l’ultimo cronista della sua redazione. Negli anni successivi ho avuto molte occasioni di incontrarlo sul lavoro e  fuori dall’ambiente di lavoro. L’ho frequentato con continuità per trent’anni, fino ai suoi ultimi giorni. Ho ammirato le qualità che ne hanno fatto un direttore leggendario, ho scoperto la parte tenera della personalità che teneva gelosamente nascosta, e gli ho voluto bene. Avere la sua amicizia e le sue attenzioni è  stato un privilegio. Continua a leggere

Convegno: L’Ora di Vittorio Nisticò (1955-1975) – Palermo 1 marzo 2010

Lunedì 1 marzo una giornata di studi a Palermo promossa da:

 • Istituto Gramsci siciliano

• Ordine dei giornalisti di Sicilia

• Università degli Studi di Palermo

• Biblioteca centrale della Regione siciliana.

Dalle ore 9.30 alle 19:00 a Palazzo Steri, Sala Magna, Piazza Marina 61

Un piccolo grande giornale. Una fabbrica di notizie. E una voce civile, in una Sicilia segnata dalle profonde ingiustizie di una modernità incompiuta e distorta e dai generosi tentativi di cambiamento. Un laboratorio di idee, inquieto, autonomo, spregiudicato, irriverente. E un ponte, tra diverse concezioni della politica, della cultura e dell’economia. Nel ricostruire la vicenda storica de “L’Ora”, soprattutto nella stagione della sua direzione da parte di Vittorio Nisticò, tra la metà degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, è proprio questa, forse, l’immagine più pertinente che si addice a quel quotidiano: il ponte. Luogo di frontiera. E di passaggio. Un segno ben evidente della sua storia, un simbolo della sua attualità.  

Nato all’inizio del Novecento per iniziativa di una famiglia di imprenditori di ampie vedute, i Florio, e passato di mano ad altri imprenditori, i Pecoraino, ancorati alle idee liberali (erano tra gli editori de “Il Mondo” di Giovanni Amendola) e a un meridionalismo aperto e riformatore, anche dopo il passaggio a una società editrice vicina al Pci, “L’Ora” ha sempre conservato, lungo tutta la sua vita, le caratteristiche di un quotidiano sensibile ai fermenti di novità e ai tentativi di trasformazione dei vecchi equilibri. Forte di una identità di sinistra, criticamente aggiornata. Ma non settario. Difensore dell’Autonomia siciliana come strumento di libertà e di progresso, ma mai “sicilianista” e piagnone. Strettamente legato alle questioni della crescita sociale e civile di Palermo e dell’Isola, ma non provinciale, sempre attento, semmai, a quanto di nuovo maturava in Italia e nel resto del mondo. Un giornale di respiro nazionale, insomma, impegnato a dare ai fatti locali il rilievo delle grandi battaglie di rinnovamento e a inscrivere le cronache e i commenti politici degli avvenimenti siciliani nella cornice ampia del riformismo e della democrazia. Continua a leggere