RAGUSA, 24 mag – Un gravissimo atto intimidatorio della Questura ed una sconcertante iniziativa prefettizia hanno dato il tocco finale all’affare misterioso della stele ragusana.
Un giovane studente universitario, Alberto Spampinato, di 19 anni, è stato fermato dai funzionari della questura mentre distribuiva volantini firmati dalla gioventù socialista, dai giovani del PSIUP, dalla federazione giovanile comunista, da socialisti e repubblicani e dalla redazione del periodico giovanile “Dialogo”, in cui si denunciava lo spirito fazioso e reazionario del fantomatico comitato promotore per l’erezione del monumento (di cui fa parte significativamente, tra gli altri, la vedova del P.M. del processo di Verona) che aveva deliberatamente ignorato l’associazione partigiani, e lo spreco di milioni ( 40 o più) che si è fatto, mentre dilagano irrisolti gravissimi problemi locali.
Il fatto è accaduto alle ore 19,30 proprio in piazza del Popolo, dove nella mattinata di oggi il ministro Lupis, l’assessore regionale Giummarra e numerose altre autorità venute da tutt’Italia hanno inaugurato il monumento.Il giovane Spampinato stava distribuendo i volantini presso il palco, dove un gruppetto di funzionari stava facendo le prove generali della cerimonia, quando un funzionario lo fermava per impedir gli di presentare il volantino al prefetto che, dopo avere chiesto se avesse l’autorizzazione per la diffusione del volantino (che secondo le nuove disposizioni non è affatto richiesta!) lo faceva accompagnare in questura, dove veniva rilasciato solo dopo la identificazione.
La notizia, immediatamente diffusasi in paese, ha suscitata una ondata di indignato stupore.
Negli ultimi due giorni una complicata storia si è aggiunta, dando al fatto tinte fortemente grottesche. Su tutti i muri di Ragusa, sono apparsi due manifesti: in uno, del sindaco, si inneggiava al monumento “all’unità d’Italia” mentre nell’altro, della federazione provinciale combattenti e reduci, si invitavano i giovani a raccogliersi intorno al “monumento ai caduti di tutte le guerre combattute dall’Italia dal 1860 a oggi!”.
Non s’è ancora compreso perché fino all’ultimo il comitato – di cui la Federazione combattenti e reduci è promotrice, – con in testa il suo presidente, l’ex falangista Sortino e il sindaco prof. Pisana, ha preferito non dare un volto preciso al monumento, lasciando sussistere l’equivoco.
Il battesimo del monumento “tutto fare” dopo un decennio di difficile gestazione non sarà privo di controversie. Infatti alcuni sindaci della. provincia, invitati a partecipare alla cerimonia, hanno deciso di non intervenire, in segno di protesta pe r il carattere fazioso della cerimonia.
Mentre telefoniamo si sa che in tal senso si sono dichiarati i sindaci di Comiso (Salvatore Guastella), di Vittoria (Salvatore Battaglia), di Scicli (Giuseppe Cartia).
Sembra che anche i sindaci di Ispica (Stornello) e di Modica (Rizza) siano orientati nello stesso senso.
Intanto i giovani, riunitisi fino a tarda notte, hanno deciso di non lasciarsi intimidire e continuare nella mattinata di oggi la distribuzione dei volantini, per riaffermare il diritto dei cittadini alla libertà di espressione.
Si apprende intanto che la caparbia fedeltà della questura di Ragusa al T.U. di P.S. fascista, anche nei punti in cui è stato recentemente modificato, avrà come conseguenza la presentazione di interrogazioni da parte di numerosi parlamentari della provincia all’Assemblea regionale, alla Camera e al Senato.
TOM