Giovanni Spampinato. L'Unità, 18 ottobre 1972

Ragusa: un pretore crede di essere “padrone del vapore”

RAGUSA – “Si viene sempre più diffondendo fra i cittadini la sensazione che una sorta di ostilità preconcetta ispiri l’azione del pretore contro gli amministratori comunali e che egli abbia assunto nei fatti il ruolo di punto di riferimento di tutte le forze retrive e parassitarie di Ispica.

I comunisti, mentre si riservano di fare i passi dovuti presso il Consiglio Superiore della Magistratura e il ministero di grazia e giustizia, fanno appello alla più ampia mobilitazione popolare perché vengano definitivamente sconfitte le manovre della DC e della destra e cessi ogni forma di persecuzione e di intimidazione contro le forze popolari della città”.

In questi termini la federazione comunista di Ragusa ha preso posizione nei riguardi della grave e pesante situazione che si è venuta a creare negli ultimi anni a Ispica, un grosso centro agricolo amministrato da una giunta di sinistra, a causa di una lunga ininterrotta serie di clamorose iniziative prese dal pretore, dottor Ignazio Augusto Santangelo.

Ma il manifesto che riportava questa presa di posizione non ha potuto essere pubblico: il vicepretore di Scicli ne ha infatti ordinato il sequestro che è stato eseguito in tipografia con grande urgenza dagli stessi carabinieri che avevano denunciato l’esistenza del documento. Motivazione del gravissimo provvedimento: alcune frasi (quelle che abbiamo riportato in apertura) costituirebbero reato.

Il pretore titolare di Scicli, dal quale con ogni verosimiglianza è stata ispirata l’azione repressiva, è lo stesso dottor Santangelo pretore anche della vicina Ispica oggetto delle accuse del PCI; e anche questo è sintomatico del clima creato in quel di Ispica da un magistrato che non ha avuto difficoltà a dichiarare ad un compagno che per lui è “inconcepibile” che un’operaio possa amministrare la cosa pubblica. (Il pretore Santangelo, gioverà ricordarlo, assurse all’onore della cronaca nazionale circa un anno fa per essere stato il primo magistrato in Italia ad inviare alla Corte costituzionale la legge De Marzi-Cipolla). Ma il dottor Santangelo – è questo che gli viene contestato dal nostro partito, dai compagni socialisti, dai sindacati e da tutti i cittadini democratici di Ispica – non si limita ad esprimere le sue personali convinzioni politiche di ricco agrario (ed è già grave che un magistrato ignori così clamorosamente la Costituzione!); ma il dr. Santangelo parteggia attivamente, come si legge nel manifesto della federazione comunista, per “tutte le forze retrive e parassitarie di Ispica”. E l’arma che adopera è proprio quella giudiziaria, usata come strumento di “persecuzione e di intimidazione contro le forze popolari della città”.

L’azione instancabile del dottor Ignazio Santangelo ha portato praticamente alla incriminazione di tutta la giunta per una serie infinita di reati. Il compagno Stornello, sindaco socialista di Ispica è stato sospeso dalla carica, dall’impiego e dallo stipendio per una discutibilissima aggravante per un reato per il quale non è stato ancora giudicato.

Contro il grave provvedimento repressivo della pretura di Ispica si è già levata la protesta dei parlamentari comunisti. Il compagno senatore Cipolla ha presentato una interrogazione perché sia fatta luce su questo e su altri fatti che configurerebbero gravi irregolarità da parte del Pretore Santangelo.

Giovanni Spampinato

CAT