Giovanni Spampinato nel tunnel della Sicilia segreta
29 settembre 2009 – Lo storico Giuseppe Casarrubea ha pubblicato sul suo blog una interessante lettura critica del libro “C’erano bei cani ma molto seri”. Di seguito alcuni brani e il link per leggere il testo integrale.

Casarrubea è uno storico di riconosciuto prestigio. Recentemente ha pubblicato due libri importanti per conoscere il lato in ombra della recente storia della Sicilia: il più recente “Lupara  nera – La guerra segreta alla democrazia in Italia 1943-1947″, Bompiani”, scritto insieme a Mario J. Cereghino, e  la “Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra”, Bompiani 2005.

L’autore, Antonio Carioti, contesta l’attendibilità della ricostruzione dei retroscena dell’eccidio di Portella della Ginestra che fanno intuire responsabilità americane. Non parla del resto, ma da un giudizio negativo sull’intero libro. E’ difficile però contestare la miriade di documenti puntigliosamente citati da Casarrubea e da Cereghino. Personalmente credo che chiunque voglia farsi un’idea di ciò che è accaduto in Sicilia, dietro le quinte, nel Dopoguerra, dove leggere questo libro.

Nell’articolo di Casarrubea mi sembrano interessanti, come spunti da cogliere, gli accostamenti fra la storia di Giovanni Spampinato e le manovre oscure e sotterranee ordite in Sicilia e in Italia in quegli anni in nome dell’anticomunismo e della difesa dell’Occidente. Gli Usa hanno aperto gli archivi. In Italia gli archivi restano chiusi e si oscurano i libri che ne rivelano, almeno in parte, l’inquietante contenuto.

ALBERTO SPAMPINATO

GIOVANNI SPAMPINATO NEL TUNNEL DELLA SICILIA SEGRETA

di Giuseppe Casarrubea:

25 settembre 2009 – Quello di Alberto Spampinato, C’erano bei cani ma molto seri, Milano, Ponte alle Grazie, 2009, pp. 294, euro 15,50, è un libro autobiografico in cui é puntigliosamente ricostruita la storia professionale di questo precoce giornalista  Un libro che offre molti spunti alla riflessione, ricostruisce il filo logico di una battaglia ancora tutta da comprendere e si muove nei labirinti del patto scellerato tra quelli che possiamo definire elementi della “santissima trinità” (mondo eversivo e criminale, mafia e potere politico-istituzionale), già denunciato dal bandito Gaspare Pisciotta all’indomani della strage di Portella della Ginestra (1947)…

…Da due Archivi di grande rilievo, distanti fra di loro diverse migliaia di chilometri, e contenenti documenti scritti da soggetti appartenenti a schieramenti politici diversi, il Kew Gardens britannico e l’Archivio nazionale dei Servizi di Sicurezza di Budapest, apprendiamo che nella seconda metà degli anni Settanta era in preparazione in Italia un colpo di Stato, voluto dalla Nato che in Sicilia aveva le sue principali basi strategiche e militari. Non c’è dubbio che qualcosa di grosso doveva essere accaduto. Lo dimostra il formicaio dei neofascisti in grande fermento nell’isola. Come aveva capito Giovanni Spampinato non si tratta di elementi isolati. Nel ’72 fascisti locali e fascisti rappresentativi sul piano nazionale tessono le loro saldature. Qualcosa si mette a punto. Il vicequestore Giuseppe Peri indaga per un altro contesto, sul rapporto tra sequestri, furti, rapine e finanziamento di attività neofasciste. Viene arrestato Pierluigi Concutelli, e l’indagine fonda alcune ipotesi su uno strano incidente aereo avvenuto il 5 maggio 1972 a Montagna Longa (Cinisi), territorio di Tano Badalamenti. Strano anche perché vi perdono la vita diverse persone vicine al giornalista ragusano.
…Giovanni, militante comunista e corrispondente del giornale di sinistra che Vittorio Nisticò ha orientato verso il giornalismo di inchiesta, é un giovane che ha fatto del suo mestiere una fucina di impegno e di ricerca della verità. Essere giornalisti é per lui un modo per mettersi sulle tracce della conoscenza. Non quella che appare attraverso le immagini e le rappresentazioni oleografiche dei luoghi comuni, o dell’ovvietà, ma quell’altra che se ne sta, chissà da quanto tempo, sommersa e ha una sua vita ipogea, come una malattia maligna pronta a esplodere in qualsiasi momento. Perciò il lavoro di uomini come Giovanni, raramente si può incontrare nella Sicilia di quegli anni. A parte Dolci e Sciascia. E pochi altri.

Giuseppe Casarrubea

Leggi il testo integrale:

http://casarrubea.wordpress.com/2009/09/26/giovanni-spampinato-nel-tunnel/

http://www.cittanuove-corleone.it/La%20Sicilia,%20Gli%20eterni%20segreti%20della%20Sicilia%2019.07.2009.pdf