"C’è un giudice a Berlino, e anche a Reykjavic"

Libertà di stampa: passi avanti a Berlino e in Islanda, e in Italia?

di Alberto Spampinato

Non è stata un’estate tranquilla per la politica, e neppure per la libertà di stampa. Numerosi giornalisti sono rimasti vittime di minacce, agguati, assassinii, decapitazioni, presunti “suicidi”. Fatti che fanno gelare il sangue. Per nostra fortuna, nelle stesse settimane ci hanno rallegrato alcune novità positive che fanno sperare una schiarita globale nel cielo dei diritti: una difesa  rafforzata del tanto vituperato diritto di cronaca e del diritto dei cittadini di essere informati correttamente e senza omissioni (anche sulle magagne del potere e dei potenti). Molti non se ne sono accorti, ma a Roma, a Berlino e perfino nella gelida Reykjavic ha cominciato a spirare un venticello caldo dei diritti davvero insperato, portatore di segnali incoraggianti che dobbiamo saper cogliere e incanalare nel modo giusto. Comincerò dalle novità più tristi e amare, per chiudere con quelle più dolci.

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http://www.narcomafie.it/2010/09/07/c%e2%80%99e-un-giudice-a-berlino-e-anche-a-reykjavic/

(10 sett 2010)