Agguato a Belpietro: violenza e solidarietà nel nostro paese smemorato

 Una boccata d’ossigeno – La rubrica di Alberto Spampinato

 di Alberto Spampinato. Direttore di Ossigeno per l’informazione, osservatorio della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti minacciati e le notizie oscurate con la violenza

belpietro4 ottobre 2010 – Innanzitutto rinnovo la solidarietà al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, un giornalista che esprime le sue opinioni senza peli sulla lingua, che svolge inchieste e racconta i fatti senza curarsi di compiacere chi non la pensa come lui, anzi compiacendosi di fargli le bucce e di coglierlo in castagna. Questo giornalista testardo e coraggioso, da otto anni vive sotto scorta. Spesso non mi trovo d’accordo con le posizioni del direttore di Libero, ma ciò non toglie nulla alla stima professionale e alla considerazione umana che ho per lui. Le sue argomentazioni e i fatti che racconta, spesso mi lasciano perplesso, ma mi aiutano a capire, e per un giornalista i fatti sono la cosa più seria, quando sono presentati con tutte le etichette a posto, ovvero spiegando qual è la fonte e permettendo al lettore di valutare il grado di attendibilità. Dunque a Belpietro rivolgo senz’altro le parole di Voltaire: “Non condivido per nulla le tue idee, ma mi farei uccidere perché tu le possa manifestare”. Ebbene,la notte del 30 settembre scorso, Belpietro s’è preso una bella paura. Era rincasato accompagnato dalla sua scorta, si era appena chiuso l’uscio di casa dietro le spalle, quando ha sentito tre colpi di pistola…