“Gli archivi dell’FBI, a Washington, potrebbero finalmente svelare la verità sulla fine di Salvatore Giuliano”, affermano Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, autori dell’esposto che, un anno fa, ha fatto riaprire il caso della presunta morte del bandito di Montelepre. Citano i quotidiani americani del 1950 che parlarono della sua presenza in incognito negli Stati Uniti e dell’arresto in Michigan del boss di Cosa Nostra Gaetano Badalamenti indicato come “ ex luogotenente di Salvatore Giuliano”. Casarrubea e Cereghino chiedono una rogatoria internazionale per consultare i documenti dell’intelligence USA.
Partinico, 4 giugno 2011 – “Il mese scorso, Giuliano sarebbe partito dal suo rifugio nelle colline di Montelepre per raggiungere Palermo. Con l’aiuto degli uomini della sua banda e della mafia, Giuliano avrebbe quindi raggiunto Licata per poi imbarcarsi su una nave battente bandiera francese”. E’ 18 giugno 1950 quando il giornale statunitense “Chicago Daily Tribune”, nell’Illinois, pubblica la clamorosa notizia della fuga in America di Salvatore Giuliano, siciliano di Montelepre, classe 1922, di professione bandito e terrorista, autore di oltre 400 omicidi nell’isola tra il 1943 e il 1950. Il titolo è inequivocabile: “Il re dei banditi siciliani sarebbe sano e salvo negli Stati Uniti.”